La Commissione Europea ha reso noto di aver notificato all’Italia una lettera di costituzione in mora ai sensi dell’art. 258 del TFUE a causa del non corretto recepimento della IV Direttiva Antiriciclaggio, con riferimento alla mancata istituzione del Registro dei titolari effettivi.
Come noto, infatti, la Direttiva Antiriciclaggio prevede che gli Stati membri attivino un registro centrale in cui conservare le informazioni relative alla titolarità effettiva dei soggetti giuridici, in quanto la fiducia degli investitori e del grande pubblico nei mercati finanziari dipende in larga misura dall'esistenza di un preciso regime di comunicazione che offra trasparenza per quanto concerne la titolarità effettiva e le strutture di controllo delle società.
Sennonché, nel caso italiano, nonostante l’adozione del DM 11 marzo 2022 n. 55, contenente il “Regolamento recante disposizioni in materia di comunicazione, accesso e consultazione dei dati e delle informazioni relativi alla titolarità effettiva di imprese dotate di personalità giuridica, di persone giuridiche private, di trust produttivi di effetti giuridici rilevanti ai fini fiscali e di istituti giuridici affini al trust”, non sono ancora stati adottati i provvedimenti attuativi necessari al fine di rendere operativo il Registro.
Per tale ragione, la Commissione Europea ha notificato la lettera di costituzione in mora in commento, a cui l’Italia sarà tenuta a rispondere in maniera soddisfacente entro due mesi al fine di scongiurare il proseguimento della procedura d’infrazione.
La lettera notificata dalla Commissione Europea sottolinea come l’iter di costituzione del Registro dei titolari effettivi nel nostro Paese sia stato fino ad ora piuttosto travagliato. Da un lato, infatti, vi sono norme disorganiche e di difficile interpretazione circa la nozione di titolarità effettiva, dall’altro lato si attendono ormai da molti mesi le istruzioni operative senza cui il Registro non potrà materialmente essere costituito.
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